Lo spazio come dimensione musicale. E’ un concetto poco familiare ed è stato proprio questo a stimolare la mia curiosità. Rendering Revolution è nato su queste premesse, con l’intenzione di utilizzare la dimensione spaziale in un contesto musicale. Normalmente lo spazio è una dimensione utilizzata dalle arti plastiche; l’architettura, la pittura, la scultura hanno bisogno di spazio per manifestarsi e per essere percepite. La musica al contrario ha bisogno di tempo. E’ nella dimensione temporale che vive il contenuto d’informazione musicale. E’ solo nel tempo che riusciamo a percepire la bellezza di un pensiero musicale, con il suo inizio il suo sviluppo e la sua conclusione.

Rendering Revolution è un sistema che utilizza lo spazio come nuova dimensione musicale: il pubblico si muove liberamente all’interno di questo spazio magico e la partitura riprodotta all’interno di questo spazio cambia in base alla posizione dello spettatore.

Rendering Revolution non è solo musica, è un’esperienza audiovisiva dove anche pittura, danza e video art si fondono all’interno di uno spazio. Attraverso un continuum musicale lo spettatore viene guidato all’osservazione di quattro opere, ognuna delle quali rappresenta una rivoluzione.

Rendering Revolution è una colonna sonora che, partendo da un centro di gravità, ci accompagna, cambiando il suo significato a seconda della posizione nello spazio, descrivendo e fondendosi con opere pittoriche che a loro volta prendono vita grazie a forme animate di teatro danza.

Rendering Revolution,  quattro partiture diffuse contemporaneamente a descrivere mondi diversi con stili diversi ma legate ognuna a doppio filo con la quinta partitura a centro sala.
Lo spazio in cui lo spettatore si muove è a forma di croce; al centro un quintetto di violoncelli esegue un brano che si fonde con le diverse musiche presenti nelle quattro sale alla fine dei corridoi dove troviamo le immagini dei quattro dipinti animati.

Rendering Revolution è un tentativo di sintesi, di fusione tra diverse forme d’arte, nell'ottica di un melodramma moderno inteso nel senso più esteso del suo significato; un processo non lineare in cui il risultato sia auspicabilmente superiore alla somma delle parti, dove ogni componente, musica, danza e pittura concorra a produrre un risultato di realtà aumentata che coinvolga lo spettatore sollecitandolo sul piano multisensoriale.

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